martedì 13 febbraio 2018

Rastrellando a zonzo

Appunti per personaggi di un libro che non sarà mai scritto. Lungo un viaggio che rielabora la coscienza per poi terminare in uno schianto.
E quando passerà la polvere sollevata dall'impatto brusco, non resterà che nulla. Tutto resterà immutato. 
Esistono forze inscalfibili.
Occorre un fortissimo senso di colpa, profondo e inestricabile, per poter ammettere e sopportare immensi dolori.
La colpa può essere la salvezza che dà un senso al futuro, perché adisce alla riabilitazione, auspica una riconciliazione col male. Attende di essere riempito, il vuoto della colpa.
E senza la colpa, una colpa qualsiasi che possiamo sempre attribuirci a caso, non si riuscirebbe a dare un senso a tanto dolore. Si potrebbe perfino impazzire. 
Perché non sono solo scelte sbagliate, non sono le rinunce e i sacrifici vanificate dal destino. No, sono solo conseguenze della nostra natura che, alla fine, sembrano quasi giustificate, accolte, benvenute. Protette gelosamente contro i guizzi improvvisi di felicità inappropriata.

Eppure ogni istante la mia mente ti osserva e ti racconta parole inesistenti e sconosciute all'alfabeto della colpa. 
Trascorrerà del tempo per dare un peso a questa rivoluzione piccola piccola. Dovrà raddoppiarsi il tempo e la durata di questa speranza per soverchiare il vuoto imposto da questa colpa.
Si aggiungerà un solo attimo in più per vincerela resistenza della tua colpa.
E poi mi ritroverai in fondo a questa lunga strada, con un pochino di affanno, a rivelarti che, in fondo, valeva sempre aspettarti, qualunque fosse la strada.

Nessun commento:

Posta un commento