sabato 28 luglio 2007

Comptine d'un autre été

Ogni viaggio nella propria coscienza è attaversare una dimensione senza tempo, senza alcun sostegno a cui ancorarsi, respirare e ripartire. Non ci si può fermare ad esplorare una terra sconosciuta, oppure un angolo della memoria che come un'iceberg va alla derìva verso l'oblìo. Come guardare le stelle, un viaggio dove passato e presente non contano. Dove la vita è un'immensa pianura che non si può calpestare, che non può essere solcata a piccoli passi in punta di piedi. Si può solo volare. Una pianura che non conosce inizio né fine, senza orizzonti, dove ricordi e presenze, illusioni e speranze colorano lo stesso cielo. Profumano della stessa fecondità. Comptine d'un autre étéLe fabuleux destin d'Amelie Poulain,  l'ascoltate qui a sinistra. Con una toccante animazione che riesce a tradurre molto bene l'anima di quelle note in una metafora di vita vissuta. Il pianoforte pone le ali per il volo mistico e nostalgico. L'anziano che attraverso quella melodia incrocia le sue dita con il ricordo della donna scomparsa, che lo bacia delicatamente; che riesce a stringere la mano di un amico morente nella loro guerra; che torna a scartare la semplicità di un dono ricevuto da piccolo, con cui torna a saltellare nell'incedere della melodia, e con cui saltellerà anche il giovane nipote. Colui a cui spetta l'ultima nota, richiudendo il cerchio e l'armonioso ondeggiare della vita. Tutto può rinascere a partire da un ricordo e tutto si conclude così com'era iniziato. Senza orizzonti, origine o conclusione. L'ho gia detto, non conclude la vita. Possiamo davvero essere infiniti, un infinito che alla ragione ha il sapore del nulla. Qualche giorno fa' pubblicai un post con l'immagine di una mucca, Infanzia lontana ineffabile. Perchè talune sensazioni che si covano dentro non hanno perimetri semiotici con cui poter essere esternati. Parlarne significa banalizzarli, distruggerli, sporcarli. Possono uscir fuori con una lacrima, uno sguardo, un silenzio interrotto dal pianto d'un bambino. Solo qualche immagine è nitida. Una stradina di campagna senza asfalto, senza luna. In una valle dove la notte attingeva freschezza dai boschi all'orizzonte. Limpida e silente, avulsa ai bagliori cittadini. Una piccola altura racchiusa in una sfera di stelle che lentamente si accendevano agli occhi, via via che l'oscurità avvolgeva le pupille contente. "Guarda l'Orsa Maggiore, la vedi?" - "No, nonno non la vedo..." - "Quella lì, le sette stelle che assomigliano ad un carro, lo vedi il carro?" - Silenzio - "In direzione del mio dito, quella stella da sola, là, quella è la Stella Polare, non tramonta mai, tutto il cielo gira intorno a lei" - Silenzio e stupore, per il cuore del cielo.
Fu l'ultima estate. Di lì a poco la morte sarebbe venuta a far visita in quella valle, ed io non avrei più attraversato quella strada senza asfalto.
Ora io conosco i nomi di tutte le stelle, per richiamarle mentro sorvolo la pianura della coscienza, riaccenderle e riconoscerle tutte uguali per sempre. Vidi un film tempo fa' dove si diceva che quello che ci aspetta dopo la morte non è né paradiso né inferno, solo una proiezione di ciò che abbiamo desiderato o temuto durante la nostra esistenza. Se davvero è così, allora tornerò a ripercorre quella stradina di notte, per cospargermi davvero di eterno. Sarà la poesia di un'altra estate, la Stella Polare non tramonta mai.
è la colonna sonora ideale per questo mio viaggio, composta da Yann Tiersen per la colonna sonora del film di Jean-Pierre Jeunet,

8 commenti:

  1. solo il pianoforte è in grado di trasmettere queste sensazioni, è il mio strmento preferito proprio per questo motivo amo chopin, componeva solamente per piano ed i notturni sono la sua opera d'arte ti consiglio di ascoltarli tutti riescono ad esprimere tutt gli stati d'animi correlati alla macrosfera "tristezza" (perdonami queste "sgramaticatezze stilistiche"), quindi rassegnazione, odio, solitudine, ansia, agitazione, rilassamento e nostalgia, anche gli studi ed i preludi sono molto belli da ascoltare così come le opere di Franz Liszt, ma i notturni sono meravigliosi, vengono chiamati così perchè venivano suonati nelle ore del crepuscolo, scusa se non ho commentato quello che hai scritto, ma se ti piace questa composizione per piano devi per forza ascoltare anzi sentire ad occhi chiusi i notturni, ti consiglio la "versione" di arrau oppure di pollini, ma io preferisco arrau molto + toccanti e poi pollini verso la fine si rilassa un pò troppo nella interpretazione dell'opere chopiniana ;) baci baci alcuccio!!

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  2. Puoi dire quello che ti pare, non devi sentirti in dovere di commentare. Non c'è nulla per cui tu ti debba scusare. Molto spesso scrivo cose difficilmente commentabili, ma lo faccio per me stesso. Scrivere è sempre stato un mio esclusivo bisogno. Grazie per la segnalazione su Chopin. Qualcosa ho ascoltato ma di sporadico, senza sapere nemmeno cosa abbia ascoltato. Provvederò. Thanks.

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  3. beh sai sono nuova di queste questioni "bloghettiane" non vorrei che qualcuno se la prendesse se con un mio commento si veda sminuire la profondita del proprio post.

    D'altronde io sono fatta così se ti fossi offeso,dato che mi reputo mentalmente cosmopolita e quindi libera, non ti avrei + commentato e mi saresti diventato antipatico:P.

    La libertà di scrittura non è seconda alla libertà di parola in quanto a importanza ed è bello quello chehai scritto in risposta al mio commento dimostri molto bene in questo modo la tua intelligenza e rispett per gli altri (non far caso il sabato sera calano le mie difese e divengo gentile e complimentosa:P ma in questo caso te li sei meritati tutt davvero!)


    ciao ciao alcù

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  4. allora questo è il notturno che ascolto sempre la sera ( e lo preferisco in quanto con le note che chopin utilizzò in realtà si doveva ottenere un'opera molto cupa invece chopin grazie al suo estro riuscì ad ottenere -scusa la ripetizione- un qualcosa che riesce a comunicare tranquillità e, quasi, gioia)


    http://www.youtube.com/watch?v=EvxS_bJ0yOU


    però procurati i notturni di arrau se hai un animo sensibile non vorrai ascoltare più altro.


    ciao ciao e buona serata!!

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  5. adoro omptine d'un autre été , come adoro Yann Tiersen e Le fabuleux destin d'Amelie Poulain. Grazie per avermela fatta ascoltare di nuovo...


    zoe*

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  6. http://www.youtube.com/watch?v=JGZ1eAhZPLQ


    “Colui a cui spetta l'ultima nota, richiudendo il cerchio e l'armonioso ondeggiare della vita.”

    Il nipote impara iniziando dalla fine. Sembra paradossale ma impariamo tutti un po’ così: concludendo quello che gli altri hanno iniziato e provandone un’immensa soddisfazione. Siamo troppo piccoli per fare da soli e da qualche parte dovremo pur iniziare?

    Mi piace iniziare dalle cose semplici: il rumore della verdura, la scatola dei tesori ritrovata, la torta, le foto..

    Non so cosa ci sia dopo la morte, ma non rischiare che “la vita sia solo un'interminabile replica di uno spettacolo che non avrà mai luogo” come consigliano proprio ad Amelie.

    Grazie delle note e delle parole

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  7. Grazie a voi... la dimora delle parole non è nella mente di chi le genera, ma nel cuore di chi le recepisce.

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